Un cuore perpetuo, la rimonta è servita

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mgio92
view post Posted on 28/3/2012, 17:50




UN CUORE PERPETUO
LA RIMONTA È SERVITA

Fonte: www.cuorebiancoblu.altervista.org


PREMIAZIONE - La consegna della coppa per il terzo posto


Se c'è una cosa che non finisce mai, quella è il Vico Alto. Inesauribile, imprevedibile, incommensurabile. Come il suo cuore, tinto di biancoblu, carico di risorse, ripieno d'orgoglio. Sotto di tre gol, a poco più di 20' dalla fine. Sembra il capolinea, è il primissimo atto di una rimonta, l'ennesima, fatta di corsa e frenesia, fabbricata con la mente e messa in pratica con i gol. Quelli puntuali, di Piserchia, e quelli ipnotizzanti, di Pelati. Senza dimenticare quello debole, lento e beffardo, di Bratto: metafora della sofferenza e della capacità di arrivare alla meta, in ogni caso.

FIDUCIA - Per la terza sfida stagionale al Cerchiaia, mister De Luca ritorna ad affidarsi ai suoi uomini di fiducia. Davanti a Romeo, Marrucci e De Luca G. completano la difesa a 3 guidata da Pelati. Accanto al faro Mascambruno, è Cinelli ad avere la meglio nel ballottaggio con Bratto e Vaccarella. In avanti, ovviamente, spazio all'irrinunciabile Piserchia.

EQUILIBRIO - I primi minuti di gara mostrano subito che la gara con l'Atletico Atlantico è un lontano ricordo. Con i biancorossi, costretti a fare i conti con assenze pesanti, ci si gioca alla pari. E il match è equilibrato, con poche occasioni e tante ramificazioni di manovra.
Il Cerchiaia è leggermente più pericoloso, grazie alla spinta sugli esterni di Nacci e Storione. A passare è però il Vico Alto. Su un rilancio dalle retrovie, la difesa biancorossa pasticcia: ne approfitta Piserchia, che controlla in area e fulmina Forzoni con il gol dell'1-0.
Appena 30 secondi e situazione di nuovo in parità. Nacci sfonda a sinistra e suggerisce in mezzo per Donati che, liberatosi della marcatura di De Luca G., non lascia scampo a Romeo.
Il tecnico vicoaltino inaugura allora la girandola di sostituzioni: in pochi minuti, cambiano i terzini. Fuori De Luca G. e Marrucci, dentro Ragnini e Vaccarella. I biancorossi, ringalluzziti dal pareggio immediato, prendono coraggio e passano altre due volte, chiudendo 3-1 all'intervallo. Pregevole, in particolare, la terza rete siglata da Imperato, frutto di un contropiede magistrale concluso con un pallonetto al bacio che ha ingannato Romeo.

SEMBRA FINITA - De Luca decide di non cambiare nulla in vista della ripresa, ad eccezione del rientro in campo di De Luca G., al posto di Ragnini. Ci si attende un Vico Alto più attento e pensato per la fase offensiva (anche l'ultima sfida Cerchiaia-Vico Alto si era conclusa con i biancoblu sotto di due reti a metà gara, ndr). E invece arriva, immediata, la doccia fredda del 4-1. Romeo cerca di servire sulla propria trequarti Cinelli, che non si accorge dell'arrivo di un avversario alle sue spalle. Palla persa e porta spalancata per Vanni, che può facilmente appoggiare in rete la palla della sicurezza.
Sembra davvero fatta, sembra finita. I biancoblu provano a guadagnare campo, ma sbattono spesso e volentieri contro la rocciosa retroguardia avversaria. Serve sfondare il muro, in qualche modo.
I vicoaltini ci provano con vigore, ma ottengono ben poco. Sarà un tiro sporco e al rallentatore a battere Forzoni. 10' del secondo tempo: Bratto avanza sino al limite dell'area, vede la porta e conclude. Ma è un tiro smorzato, che si dirige verso Piserchia, pronto alla correzione da due passi. L'ebolitano non ci arriva, ma il suo mancato intervento funge da velo. Il numero uno biancorosso rimane immobile, il velo di Maya, oltre il quale si celano i misteri della rimonta, è lacerato.
I misteri sono due. O meglio, ne bastano due per allungare il match ai calci di rigore. A custodirli, gelosamente, è Pelati, il generale difensivo biancoblu.
Metà ripresa: punizione da posizione decentrata per il Vico Alto. Se ne incarica proprio lui, il tiratore scelto. Destro a giro superlativo, che lambisce il palo e muore in rete. Devastante, semplicemente. Precisione millimetrica e potenza dosata alla perfezione.
È il gol del 4-3, via la paura. De Luca reinserisce Ragnini e Marrucci, fuori De Luca G. e Vaccarella. C'è una vita per pareggiare, ma i biancoblu rischiano la capitolazione più di una volta per via della fretta di trovare il gol. Romeo è essenziale in questa fase.
Nuova punizione, stavolta centrale, dalla media distanza. Ancora lui, stesso rito, stesso sguardo e stessa concentrazione. Stesso silenzio prima dello scoccare della sentenza. Pelati fa partire il destro. È una freccia, letale. Si infila sul palo di Forzoni, che rimane avvelenato, inerme. Esplosione di gioia per la rete del 4-4. È il pareggio che, a una manciata di minuti dalla fine, decreterebbe i rigori.
Cinelli e Bratto chiedono il cambio, De Luca rivoluziona il centrocampo con gli ingressi di Mascambruno e Vaccarella. Sarà la mossa decisiva, anche se involontaria. A 3' dalla fine, infatti, è proprio Vaccarella a solcare a passo spedito la fascia destra. Resiste all'assalto avversario, entra in area e guarda la porta. Poi fiuta il compagno Piserchia a centro area. È proprio lui, il bomber che arriva dal Sud, il giustiziere del Cerchiaia. Con docile piatto affida alla rete l'entusiasmo vicoaltino. Manco a dirlo, deflagra l'entusiasmo in panchina.
Nei minuti successivi, c'è tempo anche per il brivido finale. Lo procura Vanni e scorre celere sulla schiena di Romeo. Ma il colpo di testa del pari si spegne a lato. E si accende il Vico Alto che, al triplice fischio, conquista un terzo posto impronosticabile a inizio anno.

IMMORTALI - Nella stagione che doveva essere quella della lotta per non retrocedere, arriva un terzo posto figlio della determinazione, della grinta, della voglia di provarci sempre e comunque. Nonostante tutto.
Ma è anche il terzo posto dell'immortalità. Quella di Piserchia, praticamente inarrestabile dall'alto delle sue 32 marcature stagionali, capace di mettere in difficoltà angeli e demoni, santi e falsi dei. Quella di Romeo, muro invalicabile e terribilmente felino, ultimo baluardo di una difesa traballante ma emozionante. Quella di Cinelli e Vaccarella, spesso assenti (per motivi opposti) dal palcoscenico dei protagonisti, ma di nuovo alla ribalta, all'improvviso, nella serata che consegna al Vico Alto il primo trofeo della sua storia nel calcio a 7. Quella di Pelati, Marrucci e De Luca G., un cecchino e due corridori, ultimi a difendere e primi ad attaccare. Quella di Ragnini, stoico lottatore chiamato in causa quando il gioco si fa duro e i duri cominciano a mancare. Quella di Bratto e Mascambruno, fonti di luce quasi sempre intercambiabili, raramente assieme, perennemente a lumeggiare una manovra a tratti spumeggiante. Quella di mister De Luca, istrionico attore del bordocampo, vivente di partite parallele, come quando predica attenzione sul largo vantaggio e invoca la riscossa con i suoi ragazzi fortemente svantaggiati dal punteggio. Un mister che è il primo a crederci e l'ultimo a rassegnarsi. L'immortalità, in ultima istanza, di un Vico Alto che sbaglia tanto, segna ma si fa rimontare. E alla fine rifiorisce e gioisce, contribuendo a rendere il calcio lo sport più bello del mondo.

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Ufficio Stampa


 
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