CAMPIONI ALL'INFERNO Tre schiaffi dal San Giuseppe, sfuma il titolo d'inverno FOTO DI SQUADRA - Da sinistra in piedi: Mister De Luca, Petrini, De Luca S., Cinelli, Guadagno, Graziuso, Albano, Pelati e Bratto; accosciati: Camaiani, Chiavoni, Latessa e Marrucci
L'avevamo detto. La digestione del panettone andava velocizzata. E invece è rimasto lì. Come una macchia che la lavi e non se ne va. O come una maglietta bianca che prima o poi la dovrai sporcare. E la prima sconfitta stagionale in campionato, proprio come una macchia, prima o poi doveva arrivare. Lo fa al rientro dalle vacanze natalizie, con il pubblico delle grandi occasioni sugli spalti del Cafarelli, ad appena sei giorni da quell'Epifania che ha portato il carbone. Ed ha imposto di digerirlo insieme al panettone. Per i biancoblù sfuma quel titolo di campioni d'inverno, che così tanto era stato assaporato nei giorni precedenti. Un titolo che non conta e che non rimane, vero, ma un titolo che ti consente di guardare le altre squadre dall'alto. E invece adesso, a guardare tutti dall'alto, c'è l'Alberino già affrontato e battuto il 14 dicembre. Con un punto in più e l'entusiasmo della capolista. Ma il vero lato negativo per mister De Luca, dopo questa batosta, è in verità la situazione alle spalle del Vico Alto. A -1, con 13 punti, c'è lo Sporting Siena seguito a ruota dal Rinoceronte (12 punti); e appeso al filo della speranza per la promozione diretta ecco pure il San Giuseppe, salito a 10 e ringalluzzito da una vittoria arrivata senza appello. Il Vico Alto che doveva andare in Paradiso viene spedito all'Inferno, ma rimane in Purgatorio grazie ad una classifica che rimane favorevole ma che non basterebbe, ad oggi, per salire in Prima senza passare dal via, rappresentato in questo caso dai playoff a scontro diretto. Con l'importante pedina Vaccarella ferma ai box dopo la frattura del setto nasale (ne avrà per circa un mese), De Luca si affida a Chiavoni per sostituirlo e lo affianca con Cinelli; davanti c'è Albano, in mediana Bratto. La coppia difensiva è composta da Camaiani e Guadagno, fra i pali Graziuso. Il teatro delle operazioni per i primi 15 minuti rimane il centrocampo, con le squadre sempre ben appostate e quasi "allergiche" al tiro. Il Vico Alto, infatti, ci prova con i numerosi corner conquistati ma senza mai rendersi pericoloso, il San Giuseppe aspetta e riparte grazie alla spiccata dinamicità delle sue ali offensive. E alla fine passa. Lo fa con un diagonale del suo centravanti appena fuori area. Graziuso rimane sorpreso e non può nulla. Adesso per i biancoblù subentra la paura, le azioni offensive si rarefanno e De Luca decide di non andare ad intaccare una formazione oramai troppo statica per l'aggressività degli avversari. Che ri-passano 5 minuti più tardi quando Graziuso lascia scorrere un lancio diretto in porta. Il colpo del raddoppio è duro da mandare giù e De Luca sceglie di cambiare qualcosa: Petrini è il primo ad entrare al posto di Chiavoni, poi lo stesso mister e Pelati scendono in campo per sostituire Albano e Bratto. Un barlume di reazione viene fuori da parte dei biancoblù, i quali continuano però a confermare lo scarso appeal verso il tiro in porta. Il primo vero tiro in porta, difatti, esce fuori dai piedi di Pelati solamente su punizione e solamente allo scadere del primo tempo; la punizione è potente, ma il n.1 poggibonsese blocca con sicurezza. Si chiude su questo punteggio la prima frazione e non è la prima volta che il Vico Alto si trova sotto anche di più di una rete. Ma le altre volte la reazione era stata repentina, quasi istantanea: era stata una reazione d'orgoglio, quell'orgoglio che manca stasera nonostante i caldissimi incitamenti del pubblico. Nella ripresa l'assetto è leggermente più votato all'attacco con Marrucci (già entrato a fine primo tempo per Camaiani) che gioca quasi da centrocampista, a supporto di Pelati. Ma il n.23 dei biancoblù si fa male quasi subito alla spalla dopo una goffa caduta; e proprio sugli sviluppi di quest'azione, che forse avrebbe dovuto essere fermata dall'arbitro proprio per l'uomo a terra, arriva anche il 3-0 San Giuseppe dopo una manovra insistita sulle fasce. Adesso i poggibonsesi l'hanno messa in ghiaccio e più volte rischiano di chiuderla con il lucchetto; il Vico Alto, oltre ad essere svuotato di energie mentali più che fisiche, è sbilanciatissimo in avanti e va vicino alla quarta capitolazione, salvato dalla traversa e dalle parate di Graziuso. Marrucci è costretto a uscire, rientra Camaiani e con lui i vari Bratto, Chiavoni ed Albano. Il risultato non cambia, l'inerzia è spostata solo leggermente dalla parte dei biancoblù in questa disperata fase finale. La mossa dell'Ave Maria arriva con l'ingresso di Pelati a sostituire Guadagno, ma il Vico Alto continua ad essere troppo lezioso in avanti e più volte il poker d'attacco perde l'attimo buono. Anche Cinelli, rimasto in campo per tutti i 60', non incide e sbatte contro la muraglia allestita dagli avversari. Non va giù neanche un mattone, il remake è servito. E stavolta senza vendetta. Così come in quella storica semifinale del Diocesano 2009, il San Giuseppe vince senza appello. Semplicemente dimostrando di essere superiore. Per i biancoblù c'è adesso da porre lo sguardo oltre l'ostacolo. Un ostacolo che non è caduto, ma che si ripresenterà fra quattro settimane in quel dell'Arbia. Prima ci sono Bottega, Sporting Siena e Rinoceronte. Tre partite fondamentali, tre partite che ci diranno chi è, veramente, questo Vico Alto. Tre partite per non tornare a ripetere, per la seconda volta, quel "noi l'avevamo detto".
LE PAGELLE BIANCOBLU'
GRAZIUSO voto 4,5: "this is football" direbbero i fatalisti; "così è la vita" direbbero Aldo, Giovanni e Giacomo. Alcune buone parate macchiate, proprio come il campionato biancoblù, da qualche incertezza di troppo sui gol. E stavolta la partita rimane condizionata, fino alla fine. Ma l'aria non c'entra nulla. CONDIZIONATORE.
CAMAIANI voto 5,5: no, non è solo colpa sua. Ma quando una nave affonda, il suo generale in campo non può non avere responsabilità. Dall'alto della sua esperienza, avrebbe dovuto ricompattare i compagni nei momenti necessari. Ma è venuto giù pure lui. CUCCAGNA.
GUADAGNO voto 6 (IL MIGLIORE): può sembrare compassione, ma è molto di più. Rimane solo, isolato, in balia delle folate avversarie. Rimane sempre abbottonato ed aderente al suo impegnativo ruolo di marcatura. E non è la causa primaria di nessun gol: in una serata così, non è poco. CROCE ROSSA.
BRATTO voto 5: doveva ritornare quello dell'Alberino e invece appare quasi più vicino all'Uopini. Gioca sicuramente meglio di una settimana fa, ma da lui che è il faro ieri sera serviva più luce. E anche più concretezza vista la quasi "allergia al tiro". STARNUTO.
CINELLI voto 5: idem con patatine. Maggiore è l'importanza nei meccanismi della squadra, maggiore la delusione nelle giornate poco incisive. Nessun coniglio tirato fuori dal cilindro, indugia senza soluzione davanti al rebus del muro del San Giuseppe. PROPORZIONE.
CHIAVONI voto 5,5: parte da destra e finisce senza aver visto mai la porta. Il capocannoniere biancoblù ritorna di nuovo sulla Terra dopo l'ennesima gita extra-orbitale avvenuta con l'Alberino. Forse sarebbe ora di pagare l'affitto... SONDA.
ALBANO voto 5: gioca bene e si batte fra le maglie avversarie per tutto il primo tempo. Raramente è liberato al tiro dai compagni, ma quando ne ha l'opportunità, nel secondo tempo, cerca sempre il tocco di fino. E, viste le sue qualità, è un vero spreco. RISPARMIO.
PETRINI voto 5,5: ritorna dopo due mesi e lo fa in una partita complicata. Schierato sulla fascia per dare la scossa, appare piuttosto scarico e raramente affonda con pericolosità. Giustificato per il poco campo assaggiato, ci saranno momenti migliori. MIRAGGIO.
PELATI voto 6: è una sufficienza risicata che arriva in una serata poco fortunata anche per lui. Perlomeno rimane l'unico ad aver veramente cercato e trovato la porta con le sue traiettorie velenose. Ma il muro è rimasto in piedi. POZIONE.
MARRUCCI voto 5: perde il ballottaggio con Guadagno e rimane a guardare per quasi tutto il primo tempo. Poi entra, chiamato dal caldo tifo barese, promette il gol ma si fa male. La spalla esce poi rientra, lui continua e combina pasticci. Fino ad uscire per davvero, come una triste parabola che non ammette repliche. SPALLIERA.
LATESSA sv: costretto alla doccia anzitempo da un problema al piede. Senza scendere in campo.
DE LUCA S. sv: fiero e carico a pallettoni, giunge al campo il portabandiera dei biancoblù. Si controlla alla vista dell'arbitro e la sua voce non cessa di incitare i compagni neanche negli inutili minuti di recupero.
Mister DE LUCA G. voto 5: è un voto alla panchina perchè in campo si dà da fare. Sarebbero serviti cambi più tempestivi dopo lo 0-2, ma tanto è sempre la solita tiritera. Una giornata no capita a tutti, starà a lui tirar di nuovo fuori l'orgoglio dai suoi giocatori. Come ha fatto dopo il Don Bosco, come farà dopo questa sconfitta. MEDICINA.
ARBITRO voto 5: per gran parte del match la sua mano non si vede. Ed è un bene. Ma quando si vede apriti cielo e segnati fronte. Il gol dello 0-3 era da annullare per l'uomo a terra e tanti falli arrivano su richiesta. Ah, per la prossima volta un consiglio: passare da Amplifon prima di mettere il fischietto alla bocca. INADEGUATO.
NOTA DI SERVIZIO: per il VicoAltino serviranno quest'anno almeno 8 presenze (quindi 8 voti), pertanto la classifica sarà stilata solo a partire da quella giornata là!
CLASSIFICA MARCATORI ALLA TERZA GIORNATA
6 RETI: Chiavoni
4 RETI: Vaccarella, Pelati
3 RETI: Cinelli
2 RETI: Bratto
1 RETE: Albano, Latessa
Ufficio Stampa
PS: ho cambiato qualche cosa perchè c'erano degli errori quindi prima di commentare riguardatelo...
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