IL VICO ALTO CALA IL POKER, Come all'andata, i biancoblù vanno sotto e rimontano nella ripresa con Chiavoni, Vaccarella e Petrini (4-1): speranze ancora vive

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mgio92
view post Posted on 25/2/2011, 20:27




IL VICO ALTO CALA IL POKER
Come all'andata, i biancoblù vanno sotto e rimontano nella ripresa con Chiavoni, Vaccarella e Petrini (4-1): speranze ancora vive



POKERFACE - Prime reti in campionato anche per Petrini, 18enne ala biancoblù: il suo apporto è stato fondamentale ieri sera



Si aggiusta il colletto, si tira su le maniche della camicia, si sistema i capelli, si infila la giacca. Si mette gli occhiali da sole. Bloody River, signori! Due Quattro Due Asso Asso in tavola. La Pubblica Assistenza tira giù le carte: Donna Donna, doppia coppia con l'Asso. De Luca sposta gli occhiali da sole sulla fronte, accenna un sorriso e cala giù le sue due carte. Poker d'Assi! Uno, due, tre, quattro. La mitragliatrice biancoblù affonda le maglie rossoblù. Chiavoni, Petrini, Vaccarella, Petrini. Tutti d'un fiato, dal baratro di nuovo alla trincea, speranzosi come un'ape all'iniziare della primavera. Ancora due settimane, ancora due partite. Poi il verdetto. Alle tre sconfitte in fila seguono altrettante vittorie, tra tavolini, ritorni e arbitraggi. Il Vico Alto, orfano dello squalificato Pelati oltre che dell'infortunato Cinelli e dell'indisponibile Guadagno, come all'andata, rispolvera l'orgoglio e rimonta la Pubblica Assistenza, passata in vantaggio dopo un primo tempo arrembante. Adesso la trincea, per i ragazzi di De Luca: Alberino e Sporting Siena, in mezzo il Gs, tre partite per due competizioni da portare a casa. Senza scuse nè rimpianti. Il mister vicoaltino saluta il ritorno di Albano, ma deve fare i conti con quattro defezioni importanti: due annunciate (Cinelli e Guadagno), due un po' meno (la squalifica di Pelati e il forfait dell'ultim'ora di Romeo). Va quindi Graziuso fra i pali, difeso dalla morsa della coppia difensiva Albano-Camaiani; Marrucci vince il ballottaggio con lo stesso salernitano e occupa il posto di Pelati in mediana; sulle fasce Bratto e Vaccarella, dietro a Chiavoni, desideroso di riprendersi la vetta della classifica cannonieri. L'inizio è in mano al Vico Alto, poco incisivo però in una manovra che resterà stantia per tutta la prima frazione. E' così che la Pubblica Assistenza può fare capolino e ripartire attraverso veloci contropiedi, ma anche su azioni manovrate impostate dal nervoso Ceraj, un po' trascurato dal diretto marcatore Marrucci. Nonostante la posizione decentrata, è sempre Bratto a tenere ben salde le redini del gioco biancoblù. La stanchezza si fa sentire in un Vaccarella meno esplosivo del solito e a tratti anche meno lucido. La partita è equilibrata e vissuta sul filo dei picchi di intensità voluti dai rossoblù, che più di una volta portano lo scompiglio dalle parti di Graziuso. Per i biancoblù, le occasioni si presentano soprattutto sotto forma di calcio piazzato: i corner e le punizioni di Bratto rappresentano sempre buone opportunità per i vari Vaccarella, Marrucci e Chiavoni. Tutto, comunque, ben poco rilevante. E' invece rilevante l'azione che porta alla rete del vantaggio per i ragazzi di Vegni: su un lancio dalla difesa Vegni, figlio del mister, controlla e riesce a tirare in qualche modo. La deviazione di Albano mette fuori causa un non impeccabile Graziuso, al quale il pallone passa sotto le braccia. L'1-0 della Pubblica è meritato e già alcuni precedenti tentativi, uno dei quali salvato da Camaiani sulla linea, avevano fatto da preludio alla prima marcatura della partita. Come all'andata, il Vico Alto va sotto con una squadra di livello sicuramente inferiore. Ma le differenze sono due: a dicembre i rossoblù si portarono sul 2-0; e il Vico Alto, con una veemente reazione, pareggiò in pochi minuti la gara già prima dell'intervallo. Stavolta la risposta dei vicoaltini è ben più timida ed affidata alle innocue soluzioni da fuori provate soprattutto da Marrucci. De Luca capisce che qualcosa non va e richiama alla base il suo capitano, a cui subentra Petrini. Bratto torna centrale e il n.5 appena entrato si posiziona sulla destra. Ma per la prima vera palla-gol ci sarà da attendere il finale di primo tempo: Bratto scambia con Chiavoni, che libera Petrini. Davanti a lui la porta, intorno il deserto. Petrini corre verso il portiere e la piazza: fuori! Alla destra del palo. La panchina biancoblù sobbalza e assapora un sinistro retrogusto: lo stop con la Bottega attraversa le menti di tutti, ma nessuno lo dice. Nell'intervallo De Luca chiede maggiore aggressività ai suoi, sempre apparsi più molli dei diretti concorrenti. La formazione non cambia, per cambiare il destino di questo travagliato campionato, invece, devono bastare 30 minuti. Bratto & co. appaiono adesso più pimpanti dei rossoblù, ma il sospirato cambio di marcia stenta a prendere forma. Ci vorrebbe un colpo di genio, casuale o no, spettacolare o meno. Maradona non c'è, a provarci è di nuovo Petrini sugli sviluppi di un corner che buca la difesa rossoblù. Il n.5 di De Luca è rapido ad indirizzare il pallone vagante, ma un poderoso recupero sulla linea di Santi nega il pareggio al Vico Alto. Con un orologio che corre più veloce del vento, la sensazione di stare per gettare via tutto nella partita più facile si arrampica pian piano sulle spine dorsali biancoblù. Ci vorrebbe un colpo di genio, come detto, ma dove lo vai a pescare il genio? Il genio romantico è colui che al momento della creazione si sente, di fatto, al livello di Dio. Le fattezze di un Dio non ce le ha nessuno, ma c'è chi da un po' di tempo viene soprannominato "aborigeno". Avete capito bene, il genio di turno è Chiavoni. Il centravanti da 6 gol in campionato lascia rimbalzare una palla al limite dell'area, e poi colpisce. Sinistro preciso che si insacca al sette. La panchina esplode di gioia, Chiavoni ci mette 10 secondi per togliersi l'imbottitura da Uomo Ragno e mostrare la dedica: "il capocannoniere sono io"! Pelati, in panchina e in borghese, se la ride. Neanche il tempo di rivestirsi che il Vico Alto è di nuovo dalle parti di Santi: Bratto tira dal limite e impatta il piede di Petrini, deviazione fortunosa e palla ancora dentro. 2-1! Ma come è strano il calcio: sbagli tre nitide occasioni da gol e poi segni nella maniera più casuale. De Luca e i suoi sono decisamente galvanizzati e la voglia di far male alla Pubblica non diminuisce: sul corner del sempre magnanimo Bratto accorre l'esplosivo destro di Vaccarella. Potenza e palla all'incrocio. Anche nella partita in cui risente della stanchezza, il centrocampista appena rientrato dalla frattura del setto nasale riesce a timbrare il cartellino: e sono 7 in campionato, al pari di Pelati e Chiavoni. Diventano due, invece, le reti di Petrini, che poco dopo scarica in rete la palla che giunge dalle retrovie. E' 4-1 e i brutti pensieri sono dimenticati per tutti. Entra Latessa, che fa in tempo a farsi ingiustamente ammonire (era diffidato, salterà l'Alberino) dopo uno "scambio di vedute" con Ceraj. Ed è lo stesso Ceraj ad animare il finale di gara con i suoi calcioni rabbiosi in qua e in là: l'ultima vittima è Vaccarella, platealmente e violentemente atterrato dopo un dribbling all'altezza del cerchio di centrocampo. L'arbitro allenatore di wrestler mette, forse per la prima volta in assoluto, mano al cartellino rosso ed espelle per doppia ammonizione l'agitato n.8 rossoblù. A questo punto ritorna Marrucci, in sostituzione di Vaccarella, uscito per la botta. Il capitano inaugura un'altra puntata de "la disperata ricerca del gol", molto più complicata della già ardua "corsa all'oro" di tempi non sospetti. Con il portiere avversario colto da improvvisi attacchi di vagabondaggio, nè Latessa nè tantomeno lo stesso Marrucci riescono ad insaccare il 5-1, in una gara con gli schemi ormai saltati. In particolare, l'occasione capitata al n.23 è clamorosa e fa il paio col tre contro uno incredibilmente sprecato da Chiavoni qualche giro di orologio prima. E' Latessa a liberare Marrucci solissimo davanti a Santi: la fretta di segnare la fa da padrona e il pallone finisce alle stelle. Con il risultato che rimane intatto, arriva anche il fischio finale. De Luca ha calato il poker, facendo suo anche il terzo punto di non ritorno. 23 punti permettono almeno di sperare, ma alla frontiera ci sono due scontri diretti. Da studiare e giocare con assoluta calma. Da preparare in ogni minimo dettaglio, da fare propri con la spensieratezza del dilettante e la riflessione del giocatore incallito. Per non farsi sorprendere dalle fugaci mosse avversarie, tantomeno dai possibili bluff. Quasi come una partita a carte: doppio Bloody River, signori...


LE PAGELLE BIANCOBLU'



GRAZIUSO voto 6: di palloni roventi non gliene arrivano mai. Quello che gli arriva alla metà del primo tempo è quasi tiepido, ma lui non riesce a farlo suo. Si rialza e si rimette in gioco, aspettando il grande intervento al quale nessuno lo scomoda mai. Meglio così, una partita da (quasi) spettatore ogni tanto non dispiace a nessuno. OSSERVATORE.


ALBANO voto 6,5: torna dopo tre gare nel ruolo che meno lo accontenta. Si comporta alla grande, con poche e sempre sicure finezze, tra spazzate senza fronzoli e interventi volanti. La missione di non far rimpiangere Guadagno è compiuta, cercasi alloggio per le prossime uscite. AFFITTASI.


CAMAIANI voto 6,5: salva sulla linea nel primo tempo, quando ancora tutto era in parità. La solita sostanziosa partita, senza strafare ed attenendosi sempre a ciò che gli richiede il mister. Quel che è certo quando gioca lui, è la sicura presenza del carattere: grinta, foga e battibecchi a destra e a manca. Quasi eccessivi. POLEMICO.


MARRUCCI voto 6: no, la mediana non è posto per lui. O almeno per questo capitano privo di rabbia e personalità. Perde puntualmente i contrasti con Ceraj e di buono rimangono solo due o tre passaggi. Non arriva neanche il gol, ormai divenuto ossessione fissa, nonostante l'occasione ghiotta e irripetibile. Non è il suo campionato. O forse non è il suo periodo: cercasi riscatto. GRIGIORE.


BRATTO voto 6,5: si pesta i piedi con Marrucci nel primo tempo, d'altra parte la sua vocazione è quella di giocare centrale. De Luca lo aiuta lasciandolo solo e libero di impostare. E lui lo ripaga con una manovra che acquista fluidità non subito, ma con l'andare del tempo. Senza tralasciare i consueti assist. DIESEL.


VACCARELLA voto 6,5: stanco e infelice, potrebbe ispirare una poesia di Leopardi nella prima parte di gara. Poi esplode il talento, come una tanica di benzina in cui si getta un fiammifero acceso. Palla che corre e destro all'incrocio: basta questo, basta un solo amo per ritrovare la felicità. ATTIMI.


CHIAVONI voto 7 (IL MIGLIORE): scaltra l'idea di abbigliarsi come un cosacco in spedizione in Finlandia nel giorno in cui si vuole mostrare la maglia con dedica. Dopo il gol, azzanna gli strati del vestiario con le unghie mettendo in allerta il servizio anti-terrorismo, a causa delle manovre particolarmente affrettate. Poi tutti capiscono che non c'è da temere nessuna bomba, ma sono in tanti a rimanere delusi: a chi si aspettava il canonico "I belong to Aborigines" risponde una rivendicazione razziale. E' la sua esultanza l'episodio più significativo della gara, anche se un certo pallonetto camuffato non sembra essere da meno... TERRORISTA.


PETRINI voto 6,5: per due palloni messi dentro, ce ne sono altri cento clamorosamente sprecati. Poco male, l'importante non è quante volte si colpisce, ma è colpire. E dare la scossa, come è riuscito a fare entrando per l'ennesima volta a gara in corso. STAFFETTA.


LATESSA voto 6: da ieri sera è diventato uno dei giocatori più cattivi della storia del calcio. Per il rapporto minuti giocati-cartellini, infatti, è secondo solo a Materazzi e Conti, forse. Salterà l'Alberino per un giallo indecifrabile almeno quanto una versione di greco. Ma al ritorno in campo con lo Sporting lo riavremo guerriero. RECORDMAN.


DE LUCA S. sv: sarebbe forse l'ora di togliergli la naftalina. Di certo alla sua voce non gliela rimette nessuno: la solita miriade di incitamenti da quando entra nello spogliatoio fino al momento di addormentarsi.


Mister DE LUCA G. voto 6,5: tiene bene in mano la partita, anche quando i suoi vanno sotto. Nonostante la lecitissima preoccupazione per un unico risultato a disposizione, riesce a strigliare a tal punto i suoi da pizzicarne l'orgoglio. E quando viene toccato quel tasto, si sa, incomincia ad essere dura per gli avversari dei biancoblù. Il pelo nell'uovo? La responsabilità di aver fatto ibernare il povero fratello nel gelo del Cafarelli. FREEZER.


ARBITRO voto 6: stavolta non se ne vede, per fortuna, troppo la mano, nonostante i segnali poco incoraggianti del prepartita. Sacrosanta l'espulsione di Ceraj, ma qualcuno mi spieghi l'ammonizione di Latessa. Non si può avere tutto dalla vita.




CLASSIFICA MARCATORI ALLA TREDICESIMA GIORNATA


7 RETI: Pelati, Chiavoni, Vaccarella

4 RETI: Bratto

3 RETI: Cinelli

2 RETI: Albano, Petrini

1 RETE: Latessa, De Luca G.




VICOALTINO D'ORO


1. VACCARELLA Pietro 6,81

2. PELATI Filippo 6,53

3. GUADAGNO Raffaele 6,47

4. DE LUCA Gianpaolo 6,43

5. BRATTO Matteo 6,41

6. CHIAVONI Francesco 6,32

7. MARRUCCI Giovanni 6,02




Ufficio Stampa


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2 replies since 25/2/2011, 20:27
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Brazo14
view post Posted on 25/2/2011, 21:22




fantastica la pagella del nostro terrorista!!!!! image e quella di Pietro è una finezza letteraria!!
 
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delsamu90
view post Posted on 26/2/2011, 09:10




giova ho letto ora le pagelle!!!!! veramente FENOMENALI!!!! come direbbero Giù: "giovà sì troppu fort!!!!" :-) :-) :-) :-)
 
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2 replies since 25/2/2011, 20:27   85 views
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