ROSSONERO FATALE, Biancoblù condannati dalla quarta sconfitta stagionale: vana la reazione della ripresa, vince l'Alberino (2-4)

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mgio92
view post Posted on 2/3/2011, 21:24




ROSSONERO FATALE
Biancoblù condannati dalla quarta sconfitta stagionale: vana la reazione della ripresa, vince l'Alberino (2-4)



ENTRANTE - Non è bastato il nono gol in biancoblù di Michele Latessa (secondo stagionale) per realizzare il miracolo



Gelido come il Vento dell'Est, tagliente come una lama, penetrante come l'umidità delle miniere. Giunge così il fischio finale alle orecchie dei biancoblù. Nella sera in cui tutto ritorna possibile, ma dove ogni identità è perduta. Con il retrogusto del sogno, che piano piano svanisce come il sapore di un chewing-gum già troppo vecchio per continuare ad essere masticato, il fischio finale sa di condanna. Meritata. Il clima è quello dell'andata, le parti sono completamente invertite: stavolta sono i rossoneri a gioire. Stavolta è l'Alberino che, fiero e battagliero, esce dal campo dopo una partita totale. L'intraprendenza e l'implacabilità nel primo tempo, l'umiltà e l'organizzazione nella ripresa. Al Vico Alto rimangono le briciole del sogno, quel sogno assaggiato e quasi pregustato, quel sogno letteralmente "sognato". Dai 10 punti di distacco dalla vetta di inizio febbraio al -3 del 1 Marzo. Le vittorie con San Giuseppe, Don Bosco e Pubblica Assistenza; le sconfitte dell'Alberino e il 3-3 dello Sporting Siena con lo stesso San Giuseppe: il destino è beffardo. Ti dà la certezza di aver fatto ciò che ancora devi fare. E ti impedisce di farlo. Il sogno svanisce ufficialmente nella serata di ieri, ma probabilmente era svanito molto tempo prima. Non è questo il momento di fare processi, ma quando si oltrepassano i confini del sogno significa che esso è diventato ossessione. E l'ossessione, col retrogusto del sogno, si è mangiata l'identità dei biancoblù, partiti molli e privi di motivazioni. Assolutamente inguardabili nei primi 30', nelle favole si direbbe che se li è mangiati il lupo. E il lupo era rossonero. Cinelli è ancora fuori, Graziuso indisponibile. De Luca sceglie Guadagno e Albano come cerniera difensiva davanti a Romeo; Pelati rientra dalla squalifica occupando il consueto posto di regista; a Bratto e Vaccarella il compito di presidiare le fasce; davanti Chiavoni, per la classifica cannonieri e per la promozione diretta. Neanche il tempo di fischiare che il Vico Alto è già sotto. Sbaglia Albano, che rinvia male; si infila Agostino, che firma il vantaggio dei suoi. Ma l'Ufficio Anagrafe, purtroppo, non è a due passi: i biancoblù non si svegliano, anzi restano spaesati come Bear Grylls in un ristorante. Ancora un errore difensivo, appena due minuti più tardi, e ancora gol: tocca a Radi buttarla alle spalle di Romeo appena dentro l'area. Non c'è neanche il defibrillatore, anche se i vicoaltini per una decina di minuti sembrano non averne bisogno. La pseudo-reazione è affidata a Vaccarella, il più attivo, o meglio il meno passivo, dei suoi dopo l'unodue avversario. A Portannese, in realtà, non arrivano pericoli concreti, ma più che altro brividi lungo la schiena, come sul destro di Chiavoni a incrociare dopo un bell'assist di Bratto. De Luca attende per correre ai ripari e il match comincia a farsi leggermente più equilibrato, nonostante che le temibili sortite di Agostino sulla fascia sinistra continuino a portare puntualmente scompiglio. Al 15' arrivano i sospirati cambi: lo stesso mister entra al posto di Chiavoni, Petrini rileva Pelati e Guadagno è costretto a lasciare il campo a Marrucci a seguito di una botta. La benzina fresca sembra poter portare beneficio, ma non fa altro che rendere ancora più infiammabile la già precaria situazione biancoblù. E il tutto esplode quando Petrini si fa clamorosamente bucare all'interno da Pizzo, che ringrazia e insacca: 3-0. Ciò che manca, oltre alla grinta necessaria per affrontare una partita del genere, è il perchè. Perchè? Perchè nella partita decisiva, nella quarta di cinque finali, nella sfida da dentro o fuori, nella gara da non sbagliare, con la pressione a mille e tutte le responsabilità del caso, perchè? Perchè entrare in campo così? Com'è possibile non avere un minimo di cattiveria agonistica, neanche dopo due gol presi in altrettanti minuti all'inizio della partita che attendi da un mese? La risposta probabilmente c'è, ma nel tempo che ci metteremmo a stilarla Vaccarella sta mandando a lato il pallone servitogli da De Luca per accorciare le distanze. Nel tempo che servirebbe a dare una risposta sensata la partita sta andando avanti e l'Alberino sta per calare il poker. E allora, sulla punizione di Pelati respinta dalla barriera ecco il contropiede rossonero. Un quattro contro uno che nessuno prova a fermare, nè con le buone nè con le cattive come, tanto per non essere ipocriti, servirebbe quando sei sotto 3-0 e non ti puoi permettere neanche il pareggio. La palla arriva a Mazzini, poco dopo è dentro la rete. Il quarto gol batte il martelletto, quello che adesso sembra solo un placido "perchè?" diventa più acuto dell'urlo di Munch. Non succede più nulla di rilevante, se non un paio di pericoli che arrivano in prossimità della porta di Romeo: al duplice fischio il Vico Alto si sente come un bambino, un bambino a cui hanno appena comprato il gelato. Ma il gelato è appena caduto in terra. E il tempo - è sempre quello che manca - per ricomprarlo non c'è. De Luca toglie l'irriconoscibile Petrini e rimette Chiavoni, chiama Latessa per fare il centravanti. Serve un'impresa, 5 gol in 30 minuti per una media di una rete ogni sei giri di orologio. E per il Vico Alto sprecone come il bambino con il suo gelato, equivale a chiedere la scalata del'Everest. Ma qualcosa si muove, una leggera corrente sembra animare adesso la manovra biancoblù. La prima opportunità è per il voglioso Latessa, che però calcia debolmente da due passi. I ragazzi di De Luca premono, l'Alberino adesso si difende, forte delle 4 reti di vantaggio. L'emorragia di peccati da gol finisce al 10' della ripresa: Latessa addomestica un pallone con il tacco indirizzandolo verso Vaccarella; scatto sulla sinistra e passaggio per Bratto che arriva a rimorchio. C'è il tempo, stavolta sì, di pensare e tirare: sguardo alto e destro impeccabile alle spalle di Portannese. La corrente inizia a dare una leggera scossa. Il Vico Alto continua a creare e a rimanere in costante proiezione offensiva, un altro gol è nell'aria. E' Bratto a pennellare il cross, è Latessa ad entrare quasi in porta con la palla: 2-4! L'urlo di Munch abbozza un sorriso, c'è chi in panchina dice di iniziare a crederci. Ma subito dopo si rimangia tutto e strozza le corde vocali in gola: Romeo serve Marrucci al limite dell'area, ecco il dejavu. Come con la Bottega, il capitano è pressato e si fa rubare palla da Mazzini. La lancetta dell'orologio resta sospesa in aria, Romeo dice di no al primo tentativo, sulla respinta Mazzini vede la porta vuota con Albano divenuto ultimo baluardo. La piazza. Palo. Se ci doveva essere un segnale, questo è il segnale. In panchina si ricomincia a parlare, e a sperare. Vaccarella, Latessa, Bratto, Chiavoni e Marrucci: ci provano loro, in un modo o in un altro, da lontano o da vicino. Ma Portannese non si fa superare e la mira vicoaltina non è in una di quelle serate di massima precisione. Passano i secondi, rientra Pelati. Ci prova su punizione: alto. Adesso passano i minuti: entra De Luca. Niente. L'Alberino ricomincia a prendere aria, con gli ingressi di Radi e di Agostino, e sfiora più volte il gol. E' bravo Romeo, è veloce il tempo: il Vico Alto non crea più, l'assalto è ora confuso e irrazionale. Un po' come i biancoblù. Eccola la risposta: i biancoblù sono irrazionali, non lineari. L'arbitro intanto fischia tre volte e ne spegne i sogni. Come la sveglia delle 7:00, che interrompe il tuo fantasticare onirico. Ti arrabbi e provi a riaddormentarti, vuoi continuare a sognare, vuoi vedere che succederà. Vuoi fuggire dalla realtà, almeno per qualche altro istante. Oggi, forse, puoi dormire qualche minuto in più. La sveglia suona di nuovo, tu non contento lotti con il cuscino: ti stai scordando qual era il tuo sogno. Ancora il suono della sveglia, la rabbia cresce e tutto diviene ossessione. Al quarto cantare della sveglia, o alla quarta sconfitta stagionale, ci riprovi l'ultima volta. Ecco, chiudi gli occhi e ricominci a sentire qualcosa. E' una voce lontana e sommessa che con ritmo incessante recita: «non c'è più tempo»!


LE PAGELLE BIANCOBLU'



ROMEO voto 6: quattro i gol che prende, almeno altrettanti quelli che salva. Ma San Romeo oggi non basta, l'acchiappasogni non ha niente da acchiappare. Incolpevolissimo sui gol, tradito da una difesa che vaga timorosa come una farfalla in dicembre. Alla fine prova ad incitare i suoi, poi si rassegna. MARTIRE.


ALBANO voto 6: un errore che costa quello sul primo gol. Un errore che potrebbe costare un voto basso, a rigor di logica. Ma da lì in poi la sua partita è così grande che in pochi se ne accorgono: mette una pezza su tutto, non sbaglia più. Incomincia a non far passare più nessuno e nel secondo tempo riesce nell'incredibile impresa di bilanciare il gran peso offensivo. Tanto da guadagnarsi la sufficienza. SARTO.


GUADAGNO voto 5,5: gioca la parte peggiore di gara e appare decisamente meno cattivo del solito. Non sappiamo se per la botta presa o per reale calo di forma. Ma la realtà dice che nel patatrac della difesa c'è compreso anche lui, come tutti. INCRINATURA.


PELATI voto 5: è una partita in cui serve come il pane, ma evidentemente il forno non ha aperto. Nelle ultime settimane era diventato una fondamentale pedina della scacchiera di De Luca, non solo per il piede di velluto bensì per la dose di tranquillità che iniettava nelle vene dei compagni. Prima o poi succede a tutti: si chiama prezzo del successo. DIVO.


BRATTO voto 6: verrebbe da definirlo strepitoso per la sua prestazione nella ripresa. Verrebbe da chiamare "Chi l'ha visto?" per sapere dove caspita era nel primo tempo. La media delle due frazioni strappa la sufficienza, quali siano i due voti agli estremi non interessa. Interessa che, nel bene e nel male, se non si accende lui il motore Vico Alto non parte: gol e assist lo dimostrano. TURBINA.


VACCARELLA voto 5: vedi sopra alla voce "Pelati" e approfondisci alla voce "prezzo del successo"- Per la prima volta in questa stagione, con lui in campo il Vico Alto perde. E allora qualcosa dev'essere per forza successo. Stanchezza o condizione, urge un rimedio e un tutore ortopedico. Perchè il piede sinistro neanche per salire sull'autobus... ZOPPO.


CHIAVONI voto 6: nessuno lo riconosce quando si presenta al campo coperto da un passamontagna e accompagnato da un islamico estremista, che poi si scoprirà essere il fratello. Poi tutti lo riconoscono quando produce il primo esemplare sonoro di "Urlo di Munch", tanto per restare in tema. La sua personalità motivatrice non si ferma mai, sia che inciti all'odio razziale che alla rimonta. MEGAFONO.


PETRINI voto 5: non è al meglio e si vede. Quando sostituisce Pelati, a "Chi l'ha visto?" raggiungono il picco annuale di audience: per lui e per Bratto sono in migliaia a chiamare. Poi dopo poco riappare, ma solo per farsi bucare da Pizzo in un modo che proprio non si può. E' il 3-0, è il capolinea della sua partita. Si rialzerà, come ha sempre fatto. MAYDAY.


MARRUCCI voto 6: alle solite distrazioni difensive, come il mancato raddoppio su Pizzo nel 3-0 Alberino o il pallone gentilmente regalato a Mazzini, si accompagna un mordente mai visto finora nella sua stagione. Per una volta ritrova la grinta di un tempo e non molla un secondo. Tiene a bada gli avversari tentando pure qualche ripartenza. Ma senza colpire. ACCESO.


LATESSA voto 6,5 (IL MIGLIORE): la conferma che tutti possono essere utili alla causa. Non ha mai toccato il campo in un primo tempo, e non lo ha fatto neanche ieri. Eppure ne ha messi dentro due in otto ridottissimi spezzoni di partita. Se si andasse a fare una media minuti giocati-gol, sarebbe di sicuro il migliore. E ritorna la domanda: perchè? Perchè fidarsi così poco? REAGENTE.


DE LUCA S. sv: continua ad esserci la naftalina, rischia l'espulsione dalla panchina. Eppure ieri sembrava essere la sua giornata: nevicava...


Mister DE LUCA G. voto 5: se sette giocatori entrano in campo privi di idee e intrisi di timori, la colpa deve pur essere di qualcuno. Non dà la scossa, nè negli spogliatoi nè con i cambi che non arrivano, nè tantomeno entrando lui stesso in campo. Adesso c'è da chiudersi a riccio e centrare questa benedetta promozione, anche se passando obbligatoriamente dai playoff. Partita da intingere di motivazioni, partita da mille e una notte. ULTIMA SPIAGGIA.


ARBITRO voto 5,5: un mani dubbio in area Alberino e qualche rimessa sbagliata qua e là. Ma comunque nulla di particolare tale da deviare una partita già scritta come quella di ieri sera.




CLASSIFICA MARCATORI ALLA TREDICESIMA GIORNATA


7 RETI: Pelati, Chiavoni, Vaccarella

5 RETI: Bratto

3 RETI: Cinelli

2 RETI: Albano, Petrini, Latessa

1 RETE: De Luca G.




VICOALTINO D'ORO


1. VACCARELLA Pietro 6,61

2. BRATTO Matteo 6,38

3. PELATI Filippo 6,38

4. GUADAGNO Raffaele 6,38

5. DE LUCA Gianpaolo 6,31

6. CHIAVONI Francesco 6,29

7. ALBANO Alessandro 6,09

8. LATESSA Michele 6,06

9. MARRUCCI Giovanni 6,02



NB.: ricordo che in caso di pari media voto si considera il numero di presenze maggiore, poi voto più alto preso e gol fatti. Se la parità persiste c'è l'ex-aequo.



Ufficio Stampa


Edited by mgio92 - 3/3/2011, 17:01

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kiavo
view post Posted on 3/3/2011, 13:10




vai! ho chiappato anche del terrorista! :D
comunque cronaca bellissima! davvero molto elaborata e ben scritta! giova non si smentisce mai!
 
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1 replies since 2/3/2011, 21:24   80 views
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