MALEDETTA PRIMAVERA
La Bottega del Boccon Santo si impone 5-4; quinta sconfitta di fila, De Luca: «Errori miei»
L'UOMO IN CAMICIA - Il paragone con Mazzarri regge, per ora, solamente sotto il punto di vista dello stile
Che fretta c'era? Mai come adesso, la famosa frase di Loretta Goggi ci appare attuale. Che fretta c'era che arrivasse questa maledetta primavera a stroncare quei sogni che, per un inverno intero, i biancoblù avevano cullato ed inseguito. Alzi la mano chi non vorrebbe tornare al gelido periodo dei facili entusiasmi di dicembre. Alzi la mano, adesso, chi se lo aspettava e chi ci crede ancora. La fretta di oggi è quella di voler, a tutti i costi, ritrovare una vittoria che manca ormai da quasi un mese, con un modulo inopportunamente sbilanciato ed una difesa trascurata come il presepe d'estate. Che fretta c'era, tornano i dubbi, perchè la famosa scossa che nel calcio avviene 9 volte su 10 in occasione di un cambio in panchina, non è arrivata. Tre partite, tre sconfitte; le quali si vanno ad inserire in una serie di cinque tonfi di seguito, come non era mai accaduto e come non deve riaccadere. Il tutto, e qua i dati si fanno ancora più pesanti, per i 3 punti che mancano, nel calcio a 7, da ben quattro gare. E non è finita, perchè continua la "maledizione Righi", con il conto delle vittorie ancora fermo a zero dopo addirittura otto prestazioni in questa competizione (una sconfitta è arrivata a tavolino, ndr). E se il predecessore di mister De Luca, ovvero suo fratello, non fosse adesso un giocatore facente parte della rosa del Vico Alto, chissà come se la riderebbe sotto i baffi per come stanno andando le cose dopo la sua cacciata. Dell'uomo in camicia, mister Samuele De Luca, si è avvertito ad ora nient'altro che il nuovo stile e il prorompente atteggiamento sdoganati al di fuori del campo di gioco, con maggiore esposizione pubblica e repentina ammissione di colpe. I risultati, no, quelli non sono mai arrivati. E anche qualsiasi paragone ci appare più che ingeneroso. Mister De Luca G. aveva aperto il suo regno in panchina con quattro vittorie consecutive (alla prima, col Don Bosco, 8-3 Vico Alto, era ancora vice; col San Rocco, 5-5, fu l'ultima di Megalli, ndr), anche se stiamo parlando di calcio a 5. Ma non importa, perchè non regge neanche il paragone col calcio a 7, visto che alla sua prima assoluta De Luca G. trovò uno sfortunato pari (3-3) col Pocrim. Adesso a giustiziare i vicoaltini è di nuovo la Bottega del Boccon Santo, grazie ad una gara vissuta sulle giocate di Steffanelli e sulle ripartenze in contropiede, che hanno bucato il malandato reparto arretrato biancoblù come i grissini il tonno. «Ho sbagliato modulo» sentenzierà De Luca a fine partita «nel primo tempo questa mia scelta ci ha fortemente penalizzati. Ma vedo una crescita, la squadra c'è anche se certi atteggiamenti difensivi vanno mutati al più presto». E l'analisi è lucida, oseremmo dire perfetta, ma tardiva. La principale accusa rivolta al "Mazzarri di Montarioso" è quella di aver presentato una squadra assolutamente sbilanciata in avanti, con un Pelati in vesti, di fatto, di trequartista e le due ali, Vaccarella e Cinelli, troppo statiche per poter creare pericoli offensivi. La conseguenza è stata una difesa sovraccaricata di lavoro, con la poco affiatata coppia Marrucci-Guadagno a farne le sonore spese. L'impalpabile De Luca G. ha dimostrato di aver bisogno di tempo per poter trovare la forma ottimale. Chiavoni l'ha sostituito, ma con poco successo. Note positive della serata sono state le prestazioni offerte da Bratto e, soprattutto, Petrini, capace di raddrizzare da solo una partita che è finita comunque storta. La squadra di De Luca, con il solo Camaiani assente, comincia bene. La prima occasione è tinta di biancoblù, con Marrucci che scarica in diagonale l'invito di Cinelli; Ronco si oppone. Due minuti dopo è ancora il capitano vicoaltino a provarci con un tiro da fuori, che si spegne a lato. La Bottega è restìa e preferisce attendere la manovra compassata di Pelati & co. Ma al 12', sugli sviluppi di una punizione respinta da Romeo, è proprio il mediano col n.4 a perdere Brogi, libero di insaccare il vantaggio Bottega. Il Vico Alto risponde con una serie di tentativi che non impensieriscono in maniera significativa Ronco: si ricorda, in particolare, l'errore davanti porta di De Luca G., che calcia malamente dopo il gentile omaggio del portiere avversario. E ancora due tiri di Cinelli, poco incisivi. Oltre alle solite botte su punizione di Pelati, con scarso successo. E nonostante l'importante sforzo offensivo per arrivare al pari, il Vico Alto subisce pure lo 0-2: stavolta è da rimessa laterale che giunge il pericolo, con Marrucci fuori posizione e Steffanelli che, una volta superato Guadagno, appoggia agevolmente alle spalle dell'incolpevole Romeo. Corre ai ripari De Luca, che dopo aver inserito Chiavoni come unica punta, richiama anche il suo capitano per sostituirlo con Albano. Ma è un momento difficile per Romeo e compagni: l'unica vera opportunità di questa fase di gara giunge grazie al colpo di testa di Guadagno, spintosi in avanti per un corner, con il solito Ronco ad intervenire all'ultimo. C'è confusione ed è in particolare il centrocampo il reparto a secco di benzina. De Luca, però, tarda ad intervenire, o meglio non lo fa fino all'intervallo. Ecco allora il colpo del ko, che si materializza sotto forma di gol dello 0-3: con la squadra divisa in due tronconi, Guadagno cerca un Pelati avanzatissimo; intercetta Fontani che avanza fino al limite dell'area indisturbato grazie alla superiorità numerica. Poi il centrocampista della Bottega scaglia un sinistro che non lascia scampo a Romeo. Lo 0-3 appare come il colpo della condanna, ma quando di mezzo c'è il Vico Alto, si sa, è proprio quando la situazione è al limite del tragico che i biancoblù cominciano a giocare. Ci prova Vaccarella con un'avanzata lontanissimo ricordo dei bei fasti: palla in mezzo e nessuno che azzanna la rete di Ronco. Poco dopo è la volta di Chiavoni, che con un grandissimo destro in diagonale fa gridare al gol mezza panchina vicoaltina. Ma la palla esce. All'ultimo secondo del recupero, invece, non uscirà: punizione dal limite della quale si incarica Pelati, piattone potente e preciso. Ronco battuto, 1-3. A metà gara, De Luca si decide a cambiare. E lo fa in maniera drastica: fuori Guadagno, Pelati, Cinelli e Vaccarella; dentro Marrucci, Bratto, Petrini e Latessa. Chiavoni va in fascia, Latessa è la punta, il modulo ritorna quello consueto. Come nel primo tempo, l'avvio promette assolutamente bene col Vico Alto dritto e deciso verso l'obiettivo di segnare. Ma i primi a farlo sono, ancora una volta, gli uomini della Bottega: lancio lungo per Steffanelli che, come si suol dire, prende "due piccioni con una fava". Romeo esce male e Guadagno (entrato per Albano, ndr) perde il contrasto aereo; il colpo di testa con beffa è presto fatto, 1-4. I biancoblù non demordono, è Bratto a guidare una manovra adesso più mobile e maggiormente aperta verso le fasce laterali. Ed è proprio dalla destra che giunge il passaggio per il 2-4 firmato Petrini; grande difesa della palla da parte del n.14 che si gira e scaglia in porta il sinistro che ridà speranze. Azione da grande attaccante quella dell'ala vicoaltina, ancora una volta capace di dare il massimo non appena gliene viene data l'opportunità. Passano appena due minuti e riecco Petrini che va in gol: lancio dalle retrovie, controllo e fulmineo mancino ad infilarsi sotto la traversa. Ronco è letteralmente paralizzato, la panchina biancoblù balza in piedi dalla gioia. Adesso ci credono tutti, l'assalto è costante e continuato. Anche Guadagno si è spinto in avanti, ad ogni azione il reparto comandato da Romeo rischia di cadere sistematicamente, come un birillo al vento. Bratto ci prova su punizione, ma il suo destro è debole e impreciso. Una serie di corner mettono paura a Ronco; i saltatori biancoblù, però, non sfruttano mai appieno le opportunità d'attacco. E ad ogni contropiede, come detto, la truppa De Luca rischia di capitolare. Lo fa a 10' dalla fine, con mezza squadra che si addormenta pensando che la palla, recuperata da Bazzuoli, sia uscita. E invece il 9 della Bottega, in un 2 contro 1 per i suoi, serve il liberissimo Steffanelli, che mette a segno la tripletta personale con la rete del 3-5. La trama dela reazione biancoblù è la solita; non si può dire che il Vico Alto sia una squadra fantasiosa. Prende gol per poi rifarlo, quasi immediatamente. Tocca ad Albano, stavolta, infilare Ronco sul primo palo e dare la possibilità ai suoi di pensare positivo per il finale di gara. Una sconfitta metterebbe già in crisi la classifica vicoaltina, vista la caratura dell'avversario. Un pari, invece, confermerebbe che il Vico Alto è vivo. Convalescente, ma vivo. E invece è in coma, questo Vico Alto, dato che ogni speranza si spegne sul presunto fallo di Petrini, di fatto invertito dal direttore di gara. Un'ipotetica punizione dal limite si trasforma in un rinvio dal fondo per la Bottega. L'arbitro fischia tre volte, tante quante le sconfitte di De Luca. C'è un'aria di maledizione, a fine partita. Maledizione da maglia blu (Vico Alto mai vincente, nel calcio a 7, con questa maglia), forse. Maledizione da vittoria, probabile. Maledizione, anzi allergia, primaverile, sicuramente. Che fretta c'era? Inutile chiederselo. Adesso, di nuovo, c'è fretta. Di vincere.
LE PAGELLE BIANCOBLU'
ROMEO voto 6: se state pensando ad una punizione per le sue pazze uscite ai limiti del mondo conosciuto, vi sbagliate. Vero, è lui che più volte salva l'imbambolata difesa biancoblù con interventi a spazzare che ne fanno un libero aggiunto. Ma a tutto ciò vanno sottratti, nell'ordine: la ribattuta centrale sulla punizione dello 0-1, la poca reazione sul tiro dello 0-3 e l'uscita avventata sull'1-4. Cosa dite? Non è Superman? A noi era sembrato di sì.
MARRUCCI voto 5: parte di gran carriera, con due potenti tentativi da fuori ad infastidire Ronco. Poi perde concentrazione e senso della posizione, causando uno dei gol più decisivi della serata, lo 0-2. Cambio punitivo e rientro nella ripresa. E' costretto spesso al fallo per la poca reattività nei movimenti.
GUADAGNO voto 5,5: parabola quasi inversa a quella del compagno di reparto. Tenace e roccioso in prima istanza, inizia a scricchiolare con l'andare del tempo. Principale colpevole sul gol dell'1-4, si spinge in avanti alla disperata scoprendo una difesa già febbricitante. Come dire, ho la polmonite ed esco a maniche corte.
PELATI voto 5,5: paga un distacco tra i reparti a lui letale. In campo per la totalità del primo tempo, cala anche lui nel corso dei minuti. A un certo punto perde completamente fiato ed ossigeno, e il suo diesel comincia a carburare sempre meno. Fino al decisivo pit-stop sul gol dello 0-3, quando rimane avanti ad aspettare. Seppur in difficoltà, piazza la perla dell'1-3. E' un cecchino di posizione.
CINELLI voto 5: rimane senza rifornimenti fin dal fischio d'inizio. Il modulo non fa per lui, o forse non fa per nessuno. I suoi tentativi sono velleitari e l'entrata nella manovra avviene solo ad intermittenza. Urge il "migliore dei Cinelli possibili", direbbe Leibniz. A noi basterebbe quello di inizio stagione.
VACCARELLA voto 5: un crollo verticale di rendimento così non l'avevamo mai visto. L'infortunio lo aveva fatto tornare bello pimpante, ma improvvisamente qualche certezza è franata. Vittima, anche lui, di un modulo che non compatta in alcun modo la squadra. Gioca a sprazzi, come una luce stroboscopica.
DE LUCA G. voto 5: esce anzitempo, ma riesce comunque a mangiarsi un gol che reclamerebbe una denuncia. E' l'unico, insieme a Camaiani, ad avere le caratteristiche sia tecniche che fisiche della punta vera. Adesso serve la testa.
CHIAVONI voto 5,5: da punta pura, un diagonale pericoloso e poco più. Meglio in fascia, quando si sacrifica per la squadra coprendo insieme al buon Bratto le scorribande di Guadagno. Ci crede sempre, è il suo marchio di fabbrica.
ALBANO voto 6: entra da difensore e deve solo, si fa per dire, contenere. Esce più tardi per una botta, poi rientra e scarica in porta il 4-5. In una parola, tutto semplice, no?
BRATTO voto 6: Sir Bratto da Sheffield (dove risiede il club di calcio più antico del mondo, ndr) entra borbottando a inizio secondo tempo. Subito mette ordine e stappa lo champagne, sinonimo di calcio spettacolo. Un po' di concretezza, talvolta, non guasterebbe. Ma c'è poco da fare, lui è fatto così. Pace.
PETRINI voto 6,5 (IL MIGLIORE): all'ingresso in campo, avvenuto nella ripresa, lavora sottotraccia, umile e preciso. Alla prima vera palla gol, la difende ballandoci sopra per poi scagliarla dentro con un movimento da bomber. Passa poco ed è di nuovo rete, stavolta con coefficiente di difficoltà ancora più alto. Dimostra di essere l'utilità fatta persona.
LATESSA voto 5,5: stretto fra le maglie della Bottega, fa del suo pane gli appoggi verso il centrocampista accorrente, quasi sempre Bratto. Si impegna e non demorde, ma a volte il destino è più forte della volontà.
Mister DE LUCA S. voto 4,5: colpisce lo stile, molto meno le idee. Ha ridato un'immagine credibile a questo club, adesso è il momento di muoversi per i risultati. Modulo disgraziato, difesa improponibile e squadra spaccata in due tronconi. O si torna alle origini o si cerca il cambio radicale. A lui la scelta, a tutti l'ordine di sudarne sette. Di camicie.
ARBITRO voto 5: un contatto dubbio in area Bottega a metà primo tempo: ci poteva stare il rigore. Indecifrabile la decisione dell'ultimo minuto, con la punizione fischiata contro a Petrini, nettamente in anticipo sulla palla. Ma "lascia" stare.
CLASSIFICA MARCATORI ALLA PRIMA GIORNATA
2 RETI: Petrini
1 RETE: Pelati, Albano
NB.: per entrare nella classifica del VicoAltino di questa competizione serviranno almeno 5 presenze su 8.
Ufficio Stampa
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cmq a parte gli scherzi ti invito per le prossime gare a non preoccuparti di dirmi anche in malo modo che sto sbagliando posizione o ad andare in avanti. e io cercherò di fare la stessa cosa con te! FORZA!
