Dignità e mordente: i biancoblù si arrendono al S. Eugenia

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mgio92
view post Posted on 17/11/2011, 15:03




DIGNITÀ E MORDENTE
I BIANCOBLÙ SI ARRENDONO AL S. EUGENIA

Fonte: www.cuorebiancoblu.altervista.org


RAMMARICO - Mani nei capelli: i biancoblù possono recriminare

Le solite rimonte a metà. Ma, stavolta, con un pizzico di diversità. Furore, agonismo, intensità, chi voleva toccare con mano l'identità reale del vero Vico Alto lo ha potuto fare. I biancoblù sono una squadra ad altissimo coefficiente enigmatico. Imbambolati e fragili nel primo tempo, capaci di spaccare tutto nella seconda frazione.
La vetta, adesso, è decisamente più sottoposta agli agenti atmosferici, specie quelli che soffiano in quel dell'(Atletico) Atlantico. Eppure, la gara con il Sant'Eugenia ha dimostrato che se i vicoaltini stanno là un motivo c'è.
L'obiettivo rimane quello della salvezza che, a parte gli scongiuri d'obbligo, pare veramente ad un passo. Ma, con una ripresa giocata su questi ritmi e con questa rabbia, provare a pensare oltre l'orizzonte è fattibile.
MODULO CONSUETO - Le mille e una defezioni costringono De Luca ad impoverire il ventaglio delle scelte. In porta va Romeo, davanti a lui la difesa a 3 in linea con Marrucci, Pelati e Cinelli. Vaccarella e Bratto svariano in mediana, dietro all'irrinunciabile Piserchia. In panchina ci sono De Luca G., Ragnini e Latessa.
TRIPLA DEBACLE - I biancoblù, per dirla tutta, non partono così male. Piserchia è il solito mostro di apprensione (per le difese avversarie) in avanti, Bratto e Vaccarella riescono a tenere bene in mano il pallino del gioco. E la difesa regge, sia sulle fasce che centralmente.
Il problema è la poca pericolosità offensiva. Difficilmente si vedono i vicoaltini andare al tiro, Piserchia è l'unico appiglio a cui affidare l'intero peso dell'attacco. Ma contro la fisica difesa biancoceleste non può bastare.
Gli uomini di Basili passano in vantaggio dopo 10' di studio conditi da un grottesco errore di Spanò a due metri dalla porta biancoblù.. Petri mette a sedere Pelati (che scivola) e serve Ficalbi uccellando Marrucci. L'uno contro uno con Romeo è di facile lettura per l'esterno del Sant'Eugenia, che infila il portierone biancoblù e firma l'1-0.
Il Vico Alto tenta una timida reazione, che non arriva. Entra Ragnini per Bratto, con Cinelli che avanza in mediana.
Ma la mossa non funziona: Virgo si libera sulla sinistra, trova il fondo e mette una deliziosa palla al bacio ancora per Ficalbi, che tocca e deposita in rete la doppietta personale.
I vicoaltini sembrano non avere scampo, De Luca toglie Marrucci inserendo De Luca G. e prova a contenere. Ma le occasioni non arrivano neanche per sbaglio. L'unico barlume di tiro in porta rimane quello tentato da Pelati sugli sviluppi di una punizione, quando ancora il risultato era di 0-0.
I ragazzi di De Luca continuano a soffrire e per poco non capitolano ancora sotto i colpi di Petri (8 reti in campionato), che omaggia Romeo sparando alto da posizione solitaria.
Piserchia, allora, prova a suonare la sveglia. Il bomber di Eboli prende palla, ne salta uno, ne salta un altro. E si presenta, da posizione decentrata, a tu per tu con Cerretani. Pallonetto ed esterno della rete, la panchina biancoblù grida alla rete e invece butta giù un amaro boccone accompagnato da una buona dose di sfortuna.
Eppure, i bocconi amari han da venire. E arrivano, puntuali, due giri di orologio più tardi. Ragnini si immola su una conclusione a botta sicura di Petri, ma non basta. Sul campanile che si alza, la tocca Pelati e la palla si infila, beffardamente, alle spalle di un incolpevole Romeo, che vede pure la sfera baciare la traversa.
Rabbia e stupore per un primo tempo mal giocato, ma anche segnato dalla malasorte. Il duplice fischio dell'arbitro mette i biancoblù alle strette. Risorgere o soccombere, come nel più shakesperiano dei dubbi.
MEZZI CAPOLAVORI - E i biancoblù, da veri e propri habitué dell'imprevedibilità, scelgono una via di mezzo. Mettendo paura a un Sant'Eugenia forse, e legittimamente, oramai sicuro di vincere. La chiave sta nel modulo, che muta in 2-3-1. Ma non solo. La chiave sta pure nel cambio radicale di atteggiamento. Pelati e Marrucci erigono una sacra fortezza davanti a Romeo, Bratto incanta e mette ordine nel prima disordinato centrocampo biancoblù. Vaccarella e Cinelli abbassano la testa. E corrono. Piserchia, infine, fa quello che ha sempre fatto. La butta dentro.
Come quando in avvio di ripresa vince un rimpallo e si presenta davanti a Cerretani. Il tiro a rete è leggermente smorzato, ma la traiettoria è benevola. Palla in gol, esplosione di adrenalina e Vico Alto che prova a rifarsi sotto.
I pali e le opere di bene di Cerretani sembrano bloccare sul nascere la rimonta del Vico Alto. Che in realtà rischia qualcosa dietro, per via del naturale sbilanciamento. Ma fra i pali c'è Romeo, uno che nel tempo libero si diverte a balzare a destra e a manca come fosse un gatto in attesa della primavera.
Tutto ciò, mischiato alla grinta da leoni vicoaltina, favorisce la rete del 2-3. È Bratto, con un destro da fuori, a firmarla. Come contro il Costalpino, portiere avversario battuto da una conclusione non potente. Ma precisa al millimetro. L'esultanza, rabbiosa, è ancora per i tifosi. L'abbraccio collettivo fornisce la carica, il Vico Alto è pronto a firmare l'impresa.
Poi il nastro si blocca all'improvviso, la porta avversaria diviene tabù. I biancoblù ci provano, come possono. De Luca richiama a sé Pelati e Cinelli, rei di avere l'animo leggermente infuocato. E si gioca le carte Ragnini e Latessa.
A nulla valgono. Piserchia colpisce ancora il palo, come in una maledizione. Stavolta con un pallonetto tentato ad un passo dalla linea di porta, dopo l'ennesimo miracolo di Cerretani sulla conclusione di Vaccarella. Il Sant'Eugenia si fa pericoloso, ma non incide.
Fino a che, in pieno recupero, Marrucci ha la palla del pari. Sul destro, dalla destra, basta incrociarla. Tiro deviato, Cerretani blocca fra i sospiri di sollievo generali biancocelesti.
Il triplice fischio arriva in un attimo. I biancoblù vedevano la preda. Era lì, a portata di mano. Prenderla avrebbe voluto dire qualcosa di importante. Ma non ce l'hanno fatta. È finita con l'amaro in bocca e l'anima in campo.
AGONISMO - E adesso c'è l'Atletico Atlantico, già martedì. Serve scaltrezza nell'imparare la lezione. Serve astuzia, furbizia e anche quel pizzico di cattiveria in più. Resta comunque il fatto che un tasso di agonismo come quello mostrato nella ripresa dai ragazzi di De Luca non si ricordava da tempo. Non è arrivata l'impresa, vero. I biancoblù hanno regalato una frazione intera, vero. Poi, però, se la son giocata, senza paura e senza remore. Gettando il cuore oltre l'ostacolo e lasciando l'anima sul campo.

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Ufficio Stampa




Edited by mgio92 - 17/11/2011, 17:01
 
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