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| LE PAGELLE DI ATLETICO ATLANTICO 9-2 VICO ALTO
Fonte: www.cuorebiancoblu.altervista.org
FOTO D'ARCHIVIO - Foto d'archivio
ROMEO voto 6 (IL MIGLIORE): strappa la sufficienza perché è l'unico che non crolla di fronte alla tempesta. Quello verso la sua porta prende presto le sembianze di un tiro al bersaglio, lui non si arrende mai e para il parabile. Anche un calcio di rigore.
PELATI voto 4,5: da infallibile generale difensivo a terzino adattato a destra. Fatica a prendere confidenza col ruolo, la mossa di spostarlo proprio nella gara più importante è più devastante di una retromarcia in autostrada. Stava bene dove stava, cambiare adesso è stato illogico e deleterio.
CAMAIANI voto 4,5: un rientro atteso quasi 2 mesi ed una fiducia totale da parte del mister. Si vede che ha perso contatto con i compagni e con gli equilibri difensivi. Sbaglia troppo e spesso. E oltretutto è solo, in mezzo al nulla.
RAGNINI voto 5: titolare a sinistra dall'inizio, finisce in balia subito dopo il vantaggio dell'Atletico. Sostituito, rientra nella ripresa posizionandosi al centro della mediana. Non è il suo ruolo, non lo è mai stato. Lì servono fantasia e intraprendenza, lui invece ha tanti muscoli. E sprecarli così è peccato.
PETRINI voto 5: promosso titolare, ha la grossa colpa di indirizzare centrale il pallone che può valere la rimonta. Il destino aveva concesso al Vico Alto un'ultima chiamata, lui ha provato a rispondere. Ma quando ha alzato la cornetta, dall'altra parte non c'era già più nessuno.
BRATTO voto 5,5: in assenza di Mascambruno, è l'unico che può accendere la luce. In una situazione di black-out totale, riesce al massimo ad illuminare una lampadina. Considerata la carestia, è già tanto. Non per De Luca, che lo caccia inspiegabilmente fuori nella ripresa.
PISERCHIA voto 5,5: solo, isolato, malinconico. Il cartellino lo timbra sempre, ma stavolta non può bastare né può fare di più. Trentesimo sigillo stagionale e una traversa che dà adito a più di una recriminazione. Ma non sarebbe cambiato comunque nulla.
VACCARELLA voto 4,5: il crollo di un mito. Le sue percussioni sulla fascia erano diventate uno dei 2 motivi per venire a vedere una gara del Vico Alto. Poi quella maledetta frattura e un recupero, mentale più che fisico, per niente facile. Traccheggia spesso col pallone fra i piedi, favorendo così le letali ripartenze avversarie. Il gol non serve a rialzarne le sorti. Ah, volete sapere qual era l'altro motivo? L'estro di Cinelli, sull'altro versante...
CINELLI voto 5: pubalgia e discontinuità, questi sono i suoi mali. Il primo, che è più di un alibi, condiziona fortemente il secondo. Escluso dalla formazione iniziale, quando entra prova a prendere le misure. Ma non ha il tempo materiale per farlo, la partita è già diventata un frullatore acceso alla massima potenza. E lui si spegne, inevitabilmente, nel vortice di una confusione tattica generalizzata.
MARRUCCI sv: ma quale capitano. Dopo gli errori in serie delle ultime settimane, è bocciato appassionatamente. Insieme al compagno di merende.
DE LUCA G. sv: la sua (mancata) prestazione scorre parallela a quella di Marrucci. Emarginato, senza un perché.
Mister DE LUCA S. voto 3,5: è il primo a predicare calma e rabbia. Solo che la rabbia va incanalata nei giusti binari. Lui sbotta, sullo 0-5, per un rigore ineccepibile. Esce senza essere stato espulso, ne dice di tutti i colori. Sul risultato non può incidere più di tanto perché gli avversari sono nettamente più forti e i suoi sono in giornata no. I cambi, però, c'erano e andavano utilizzati prima. E meglio.
ARBITRO voto 5,5: un'unica enorme colpa. Quella di intercettare il passaggio che lancia l'Atletico alla conquista della prima rete. Sarebbe stata una partita diversa? Sicuramente no, però certi episodi lasciano l'amaro in bocca. Ci mette del suo quando grazia De Luca, dopo offese reiterate.Ufficio Stampa |
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