Un cuore che non finisce mai: ennesima Vicoremuntada!

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mgio92
view post Posted on 7/3/2012, 12:12




UN CUORE CHE NON FINISCE MAI
ENNESIMA VICOREMUNTADA!

Fonte: www.cuorebiancoblu.altervista.org


FOTO DI SQUADRA - La formazione 2011/12 del Vico Alto


Immagina, puoi. In uno spot pubblicitario di recente in voga sulle nostre tv, un signore dall'accento americano recita sapientemente questo slogan. Semplice, compatto, efficiente. Basta immaginare, puoi farlo.
Sembra quasi che il Vico Alto abbia fatto suo questo insegnamento. Sesta gara con una "grande" del campionato, terzo pareggio e terza rimonta. E terzo 3-3. Il 3 è davvero il numero perfetto, a quanto pare. La sequenza di reti è la stessa, il cuore e la voglia di non mollare idem. Anche se non bastano a sfatare il famoso tabù da maglia blu (Vico Alto mai vincente, nel calcio a 7, con questa maglia). Bastano, al contrario, per evitare la quinta sconfitta consecutiva con il Sant'Eugenia, la sesta addirittura se si considerano pure i precedenti nel calcio a 5. Biancoblu e biancocelesti non pareggiavano dal 25 marzo 2009, primo incrocio assoluto fra le due squadre. Si trattava, però, di calcio a 5, di Torneo Diocesano. Tutta un'altra cosa, decisamente.
Come un'altra cosa è stata la seconda frazione della gara di ieri rispetto alla prima. Consueta, rabbiosa reazione e solito aggancio finale quando tutto, ancora una volta, sembrava perduto. Se le partite iniziassero all'intervallo, probabilmente i ragazzi di mister De Luca, oggi, sarebbero in testa alla classifica, sprovvisti del pesante fardello di dover affrontare l'Atletico Atlantico in semifinale. Eccolo, il primo lato negativo della serata di ieri: partita controllata, troppi gol sbagliati, vittoria colpevolmente lasciata a giacere sul campo. Il pegno sarà la sfida obbligata ad una squadra che ha sempre messo sotto - e neanche di poco - i guerrieri vicoaltini. Peggio, in questo senso, non poteva andare.

RITORNO AL PASSATO - Per l'ultimo turno della regular season, recupero della giornata numero 12 rinviata per neve, mister De Luca torna ad affidarsi al tanto caro 3-2-1. Difesa in linea, con Ragnini a sinistra, Marrucci a destra e Pelati al centro. Bratto e Mascambruno forniscono fantasia e velocità nel duo di centrocampo. Davanti, scontata la scelta di affidarsi a Piserchia, il bomber che mancava al Vico Alto, vero e proprio trascinatore della causa biancoblu.

ERRORI FATALI - A fare la partita è il Vico Alto. Tanta fantasia, tanti passaggi, rapidità costante della manovra. Sembra l'intelaiatura perfetta, eppure basta un nulla per buttarla giù.
Ti aspetti di tutto, ma non che a farlo sia proprio il capitano. Marrucci, con un errore tanto grave quanto banale, perde palla a centrocampo. Riparte Picciolo, che in pochi istanti si porta in area di rigore. A presidio di Romeo c'è il solo Pelati. Troppo poco. Palla in mezzo a Petri, che non sbaglia e sigla la 24^ rete stagionale, quella del vantaggio Sant'Eugenia.
È un peccato, perché il Vico Alto sembrava partito con fiducia e buona spinta. Una manciata di minuti ed ecco l'errore numero 2. Ancora Marrucci il colpevole. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, il suo rilancio è povero di potenza e finisce a Virgo, appostato al limite dell'area. Sinistro preciso e potente, da vero killer del gol, che si infila al sette alle spalle di Romeo. 2-0 e partita chiusa, forse.
La palla della reazione capita sul destro di Bratto che, servito da Mascambruno, spara incredibilmente alto a tu per tu con Cerretani. Poco dopo, però, per il numero uno biancoceleste non c'è scampo. Ancora un'invenzione, stavolta in verticale, dell'onnipresente Mascambruno. La raccoglie Piserchia, che avanza sino al limite dell'area in solitaria e poi fulmina Cerretani con un tocco da calcetto. È l'1-2, la panchina esplode, ci crede.
Prima dell'intervallo, l'ultimo squillo lo suona Mascambruno. Da buona posizione, prova il destro da fuori. Ma non è quello buono per la prima rete stagionale.

TRAMA MONOTONA - Ad inizio ripresa, De Luca manda dentro De Luca G. per Marrucci e di nuovo Bratto (era uscito per Petrini nel primo tempo, ndr) per Ragnini. Petrini va a fare l'esterno destro di difesa, sull'altro lato c'è De Luca.
L'inizio, stavolta, è quasi scoppiettante. Piserchia e Mascambruno guidano la manovra, Bratto si inserisce sempre con sapiente sagacia. Ma il gol non arriva, nonostante la palla stazioni frequentemente dalle parti di Cerretani.
Il Sant'Eugenia pensa a coprirsi e ripartire, forte della fisicità di Petri, che là davanti fa possesso e la tiene in cassaforte. A metà secondo tempo, l'apparente beffa. Su un cross dalla sinistra, Lorenzetti si libera della marcatura di De Luca G. e appoggia in rete il colpo di testa del 3-1.
Stavolta - forse rischiamo di ripeterci - sembra finita, davvero. La benzina nei serbatoi è prossima allo zero, il morale vicoaltino è a pezzi, dopo una gara condotta per la maggior parte del tempo ed un parziale che giustizia sonoramente le troppe distrazioni difensive dei biancoblu.
L'ultima, disperata mossa è quella di un nuovo cambio sui versanti difensivi. In pochi minuti, si ripropone la staffetta Ragnini-De Luca G., al pari di quella Marrucci-Petrini.
A 10' dal termine, il Vico Alto conquista una punizione sulla trequarti. Se ne incarica, ovviamente, Pelati, che non la mette da quasi due mesi. E che, soprattutto, non la mette alla frenetica frequenza dello scorso anno, quando si rivelò persino capocannoniere del Vico Alto, con 14 reti stagionali. Il centrale biancoblu sistema il pallone e guarda la porta. Il suo è un rito che non funziona più. Ma che torna a funzionare quando conta. E stasera conta. Destro micidiale ed inesorabile. Palla all'angolino, nessuno scampo per l'imbattibile Cerretani. È il 2-3, di rabbia, di potenza. Quello che serviva.
È qui che inizia l'assalto all'arma bianca. Con un punto, i playoff sono matematici. Senza un punto, il rischio è grosso: con l'eventuale vittoria dello Sporting Siena, infatti, i vicoaltini sarebbero clamorosamente fuori dalla fase finale. Marrucci ci prova tre volte. La prima, con un tentativo dalla lunga distanza. Ma il tiro è inconsistente. La seconda, la più ghiotta, dopo una respinta corta di Cerretani, messo in panne dal fendente di Bratto. Da due passi, però, il capitano manda incredibilmente a lato, dopo che mezza panchina biancoblu aveva gridato al pari. La terza, con due vicoaltini liberi in area, è un destro dal limite, malamente indirizzato alto.
L'orologio corre, il Vico Alto spreca qualsiasi occasione gli si pari davanti. Come quando, dopo un corner battuto da Bratto, Piserchia si vede salvare da Cerretani, sulla linea e in due tempi, un tap-in a botta sicura dall'esigua distanza di due metri.
Sembra la solita maledizione, anche se stavolta a consacrarla non ci sono pali né traverse. E invece no. Quando al recupero mancano una manciata di minuti, Mascambruno inventa ancora. Dalla corsia di sinistra, vede Piserchia privo di compagnia al centro dell'area. Il cross è preciso, invitante. Il cross parla da solo e prega semplicemente di essere scagliato dentro. Piserchia, che di questi palloni ne fa il passatempo quotidiano, non attendeva altro. Con il piattone, scocca la revolverata che affonda, dopo tanto peregrinare, Cerretani. La corsa è spedita a ringraziare il compagno, quello che inventa e manda gli altri a rete, senza segnare mai. Tutta la squadra si unisce in un abbraccio. È l'ennesima partita storica.
Nel finale c'è tempo anche per un brivido da film horror. Pelati sbaglia il retropassaggio a Romeo, vi si avventa Picciolo che manda clamorosamente fuori. Sarebbe stato, quello sì, il colpo del ko. I biancoblu provano a giocarsi l'ultima carta, quella della vittoria. Ma lo fanno senza troppa convinzione, consapevoli che il gioco rischia di non valere la candela. O meglio, probabilmente la varrebbe, ma l'azzardo di subire l'ennesima imbarcata sarebbe imperdonabile.

MATEMATICHE OPINIONI - Finisce così, con i biancoblu in festa. Gara a tratti dominata e qualche rimpianto per una gestione sbagliata degli eventi. Con un po' di determinazione in più, forse, sarebbe arrivata la vittoria. Quella vittoria che avrebbe incorniciato un terzo posto finale, meritato e sudato.
Ma non si può rimpiangere ciò che ormai è stato. La matematica parla di playoff e di qualche giorno da vivere in tranquillità. C'è da preparare una sfida importante, proibitiva. Di fronte ci sarà, gonfia ed eretta, una montagna imponente. Ci saranno i campioni in carica, rispondenti al nome, già sinonimo di terrore, di Atletico Atlantico. I vecchietti terribili, come qualcuno potrebbe definirli.
Sarà la gara più importante, ad oggi, della seppur breve storia vicoaltina. Sarà un'atmosfera che, nonostante l'inesperienza, il Vico Alto ha già respirato altre volte. Basti un nome per rispolverare la storia: Collegiata. Certo, stavolta passare il valico sembra davvero un'impresa insormontabile. Asserire che servirà la gara perfetta, probabilmente, è eufemismo.
Eppure è questo il bello del calcio. E della vita. Si vive per sovvertire i pronostici. Tante altre volte sembrava finita, ma così non è stato. Il terzetto dei 3-3 in rimonta insegna. Solita voglia, solita frustrazione, soliti errori. Solita impresa finale. La parola d'ordine per la semifinale? No, non è una guerra. Semmai un sogno. E allora immagina. Puoi.

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Ufficio Stampa




Edited by mgio92 - 7/3/2012, 14:28
 
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